Viola C.
Cari ragazzi e professori,
in qualità di rappresentante di classe mi sento in dovere di sostenervi in questo momento molto delicato per il nostro paese e per l’intera collettività.
Immagino che siate al corrente delle ultime novità riguardo la difficile situazione attuale.
Ritengo opportuno ricordarvi che se conosciamo in modo esaustivo il pericolo che ci viene in contro possiamo aggirarlo nel migliore dei modi.
Vi elenco di seguito i principali comportamenti da assumere:
1.Lavarsi spesso le mani per una durata di 30 secondi.
2.Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
3.Evitare baci,abbracci e strette di mano.
4.Mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
5.Igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto).
6.Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri.
7.Non toccarsi bocca, naso e occhi con le mani.
8.Coprirsi bocca e naso quando si starnutisce.
9.Non prendere farmaci antivirali e antibiotici.
10.Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
11.Usare le mascherine solo se si sospetta di essere malati o si presta assistenza a persone malate,
lasciamole a chi ne ha bisogno!
Spero che tutti noi prendiamo atto dei seguenti comportamenti per diminuire il contagio.
Come ricorda l’ultimo libro di Camilleri “ora dimmi di te” in cui si fa riferimento a un’antica favola africana che narra del giorno in cui scoppiò un incendio nella foresta e dell’incontro tra un leone e un colibrì:
<dove credi di andare?> chiese il leone.-c’è un incendio, dobbiamo scappare!>
Il colibrì rispose: <vado al lago, per raccogliere acqua nel becco da buttare sull’incendio>
Il leone sbottò: <sei impazzito? Non crederai di poter spegnere un incendio gigantesco con quattro gocce d’acqua!?> Al che, il colibrì concluse: <io faccio la mia parte>.
FACCIAMOLO NOSTRO QUESTO MESSAGGIO!
#IOSTOACASA
FACCIAMOCI FORZA SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA!
La vostra rappresentante di classe, Viola.
Tancredi
All’inizio, ero in vacanza da mio padre in un piccolo paesino in provincia di Milano che si chiama Inveruno.
Già si sentiva parlare di Coronavirus, ma ne parlavano come di una brutta influenza.
Poi, d’un tratto, in un fine settimana, tutto è precipitato. Allarme generale, blocco di tutto, quarantena.
Decidemmo così che io ed il mio papà ci saremmo fermati in campagna. I miei genitori hanno ritenuto che per me la campagna fosse più sicura e meno pesante la quarantena.
In campagna infatti ho, tra l’altro, la possibilità di giocare in giardino e col mio cane.
Non pensavo certo che le cose andassero così per le lunghe.
Per me questa quarantena era come una vacanza a porte chiuse.
Io ed il mio papà ci inventiamo quotidianamente come passare il tempo.
Le cose sono molto cambiate: le lezioni le faccio on-line , molti dei compiti li faccio col tablet o col computer e gli incontri con le persone avvengono tramite videochiamata.
Nonostante io stia bene, mi manca la mia mamma, mia sorella, i miei parenti ed i miei amici.
La situazione è un po’ strana; sembra che tutto sia sospeso, in attesa di un dopo che non si sa quando e come sarà.
Questo mi ha fatto riflettere molto su alcune cose che davo per scontate ed invece non lo sono e che il mondo “dal vivo” è una cosa meravigliosa.
Non credo che dopo, tutto torni come prima e, non credo, che saremo più gli stessi, speriamo di essere migliori.
Chiara
IL CORONAVIRUS
Le giornate non sono molto diverse le une dalle altre: mi sveglio, faccio colazione, faccio un po’ di compiti, gioco con l’Ipad, pranzo gioco ancora un po’ poi mi rimetto a fare i compiti; ceno e di solito la sera vedo un film insieme alla mamma o da sola.
Dato che non possiamo vederci tra amici, uso molto la tecnologia (soprattutto Wathapp), quindi i miei genitori hanno pensato bene di comprarmi una nuova sim e per il momento darmi un vecchio telefono.
Riguardo alle/gli insegnanti, si certo, è bello non andare a scuola, ma comunque le lezioni non sono più le stesse perché è molto difficile seguire (secondo me) le lezioni online e poi non si esce mai! Proprio per questo io pensavo che magari si potrebbe permettere ai bambini dalla A alla N delle vie tal dei tali di uscire la mattina dalle ore 10:30 alle 12:30 e ai bambini dalla N alla Z di altre vie di uscire dalle ore 14:30 alle 18:30. Spero che non sia troppo complicato, perché sarebbe davvero un bel modo per non uscire tutti vicini l’uno all’ altro, ma almeno si esce un po’ giusto per prendere una boccata d’aria.
L’unico aspetto positivo di questo coronavirus è che l’aria è proprio cambiata, prima a Milano c’ era molto smog, invece adesso quando esci (quelle poche volte che lo fai) ti viene proprio da dire: -Questa è un’aria pulita!
Sofia
Ai tempi del coronavirus
Il coronavirus ha cambiato tutte le mie abitudini: non posso più andare a scuola, vedere i miei amici, andare dai miei nonni e nemmeno uscire di casa.
Sono un po’ triste di non poter fare tutto questo, ma so che per ritornare alla normalità dobbiamo tutti fare questo grande sacrificio.
Io sono a casa mia fuori Milano da quando è iniziata la “quarantena” con i miei genitori e mia sorella. Mia mamma fa lo smart working e mia sorella segue tutti i giorni molte videolezioni.
Di solito mi sveglio verso le ore 9:00, faccio colazione e poi faccio un po’ di compiti o delle lezioni online.
Verso mezzogiorno aiuto mio papà a cucinare o a volte lo faccio io. Infatti in questo periodo io e papà facciamo molti dolci insieme come torte, muffin, cupcake e brioches.
Il pomeriggio guardo un po’ di televisione, faccio ancora un po’ di compiti e poi mi alleno sul terrazzo con mia sorella facendo yoga o pilates. La sera, invece, guardo un bel film con mia sorella o leggo un libro.
Anche se sto sempre a casa non mi annoio molto perché ci sono tante attività che si possono fare e sto cercando di vivere queste settimane facendo tutte quelle cose che durante l’anno scolastico non riuscivo a fare spesso. Per esempio mi piace molto fare nuovi abbinamenti di vestiti, truccarmi sempre in modo diverso, fare sport, cucinare e disegnare.
Un’ esperienza che mi ha coinvolto tanto è stata quella dei flashmob: io e mia sorella abbiamo chiesto a diverse famiglie che vivono nel nostro condominio di riunirci alle 18 e alle 21 ognuno sul proprio terrazzo o alla finestra. Abbiamo messo delle canzoni italiane per supportare i medici e tutte le persone che sono in prima linea e stanno combattendo tutti i giorni per noi. È stato emozionante perché la sera ognuno accendeva una torcia o una candela mentre cantiamo tutti insieme.
Io e mia sorella abbiamo anche realizzato con un lenzuolo un disegno per dare, anche se piccolo, il nostro contributo e supporto e perché credo che se tutti ci impegniamo e collaboriamo…
ANDRÀ TUTTO BENE!!!
Alessia
Io in questo periodo di quarantena sono a Milano, a casa insieme alla mia famiglia.
Ormai è passato più di un mese da quando siamo andati a scuola l’ultima volta, mi sento un po’ annoiata, vorrei tanto uscire, stare con i miei amici e tornare in classe. Questa situazione è molto difficile, non avrei mai immaginato che tutto questo potesse accadere, ma penso che sia ancora più difficile per i dottori che lavorano giorno e notte e per tutti quelli che lavorano nei supermercati o nelle fabbriche. Le mie giornate si svolgono sempre nello stesso modo: mi sveglio tra le 9:00 e le 10:00 e faccio colazione, quindi mi rilasso di più rispetto a quando vado a scuola, poi faccio i compiti e infine pranzo. Nel pomeriggio studio un altro po’ e poi mi dedico ai miei hobby, ovvero leggere, disegnare, fare ginnastica, giocare a carte con la famiglia e anche cucinare. Infatti in questo periodo sto iniziando ad aiutare la mia mamma in cucina e ho scoperto che mi piace molto. Abbiamo realizzato tanti dolci, torte e biscotti, ma anche altri cibi gustosi. Inoltre mi sono dedicata alla tecnologia, ho fatto tante videochiamate e video lezioni e questo modo di socializzare all’inizio è stato un po’ difficile da gestire, ma secondo me è molto utile. Quando mi affaccio dal balcone vedo che nel mio quartiere è cambiato qualcosa, le strade sono sempre vuote e il parco è sempre senza bambini che si divertono. Tutto ciò mi rende un po’ triste. Concludo dicendo che io non vedo l’ora di tornare a scuola e rivedere i compagni e le maestre, spero al più presto possibile.
Andrà tutto bene!
Alma
In questo periodo difficile è normale essere tristi e preoccupati, ma dobbiamo anche trovare il lato positivo di questa quarantena, ad esempio possiamo fare yoga la mattina facendo il saluto al sole e rilassandoci, abbiamo più tempo per osservare la natura e accorgerci di cose che andando di fretta non vedevamo. I nostri insegnanti ci mandano i compiti su Edmodo così da restare al passo con il programma, io personalmente lo ritengo molto utile. In questi giorni ho notato una mia nuova passione, ho scoperto che adoro cucinare e ogni giorno cucino qualcosa di nuovo. Suggerirei di disegnare, cercare nuove passioni e fare tanti puzzle. Non abbiate paura e restate a casa. Alma
Anonimo
LA MIA VITA IN QUARANTENA
Io vivo a Milano e da fine febbraio sono costretto a stare in casa a causa del
COVID19.
La scuola è chiusa e le maestre hanno iniziato a mandare i compiti tramite Edmodo e
a fare le lezioni online su Zoom, il che mi piace molto perché non mi fa sentire solo e
rivedo le mie maestre e i miei compagni di classe!
Io non sono mai uscito dal cancello però guardando dal balcone vedo che Milano è
vuota e tutti (anche mia madre e mio padre) hanno le mascherine e/o i guanti.
I giorni sono tutti uguali e per non annoiarmi ho iniziato a fare cose che prima non
facevo, tipo cucinare con mia mamma, e ho imparato a fare soprattutto i dolci!
Per fortuna io ho un giardino dove posso giocare a calcio o a tennis e ci vado quasi
ogni pomeriggio con mio fratello.
So che questi provvedimenti sono necessari però spero proprio che questa situazione
finisca al più presto.
Emma Vittoria
LA MIA GIORNATA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Io sono Emma Vittoria.
Di solito in questi giorni di corona virus mi sveglio un po’ più tardi perché posso, e quindi dormo di più. Di mattina faccio colazione con i pandistelle e il latte. Dopo faccio i compiti e leggo un libro. Per pranzo mangio cose molto buone perché sia la Mamma che il Papà cucinano benissimo. Al pomeriggio faccio il mio allenamento per tenermi in forma e per essere preparata quando tornerò ad allenarmi a scuola. Io faccio ginnastica, e ho bisogno di allenarmi molto prima delle gare, perché quest’anno faccio l’alta specializzazione di Acrogym. Mi piace molto leggere e per questo in questi giorni sto leggendo un libro molto bello che si chiama “Un sacchetto di biglie” che è stato scritto dallo scrittore Joseph Joffo. Poi faccio la merenda col tè. Di sera dopo aver mangiato guardo la TV e poi vado a letto.
Mi piacerebbe molto se potessi uscire di più con i miei genitori, perché non ne posso più di rimanere in casa. Consiglio a bambini e adulti di fare attività fisica, perché aiuta a pensare e a calmare lo stress.
Ci sono anche dei lati positivi: posso trascorrere molto più tempo con mamma e papà; e poi l’aria è più pulita e fresca e il cielo è più limpido. Infatti l’altra sera ho visto la luna col telescopio.
Un saluto a tutti quanti.
Emma Vittoria
Ludovica
LA MIA ESPERIENZA CON IL CORONAVIRUS
Mi chiamo Ludovica e frequento la scuola primaria. Quando é scoppiata l’epidemia io, i miei genitori e la famiglia delle mie amiche eravamo in montagna, in Valle d’Aosta a Champoluc. Mio padre è andato via subito per il lavoro e invece noi tutti siamo rimasti qui in montagna.
Io alla mattina faccio i compiti mentre mia mamma lavora; certe volte faccio lezione online. Mi dispiace moltissimo che non si può andare fuori perché in montagna vorrei godermi il panorama mentre passeggio. Possiamo uscire solo per fare la spesa o nel giardino, menomale che è molto grande altrimenti mi annoierei tantissimo!!!!!! #ANDRÀTUTTOBENE.
Margherita
NEL PERIODO DEL CORONAVIRUS …
In questo periodo siamo obbligati a stare a casa per il Coronavirus, ma possiamo comunque stare bene e divertirci!
Alcuni bambini della mia classe non sono a casa, ma in campagna o in montagna e per questo motivo hanno la possibilità di vivere all’aria aperta e di fare tante attività.
Per i bambini che sono in città è difficile non annoiarsi, ma ci sono lo stesso molte cose da fare, per esempio: leggere un bel libro, scrivere dei racconti , cucinare, ascoltare la musica…
Quando mi annoio e non so cosa fare esco sul mio terrazzo dove ci sono molte piante e a volte mi piace osservare soprattutto quelle con i fiori.
Visto che il terrazzo è abbastanza grande, a volte, apro il tavolo e gioco a ping pong con mia sorella.
La mia passione è l’acrogym, cioè un tipo di ginnastica che si pratica in coppia, in tre o in quattro. Io pratico acrogym a livello agonistico.
Anche se adesso non si può più andare in palestra per allenarsi continuo ad esercitarmi a casa con i video di allenamento che mi manda l’istruttrice.
Mi mancano molto i mei amici, ma per fortuna ci sono le videochiamate che ci permettono di sentirci (anche se non è la stessa cosa).
In questi giorni ho notato che il cielo è più limpido e azzurro e in città c’è meno inquinamento dato che la gente non esce quasi più (solo per fare la spesa o per bisogni essenziali).
Di notte, dalla finestra del mio attico, si possono osservare molte costellazioni e si può vedere la luna brillare.
Se vogliamo che questo brutto periodo passi dobbiamo impegnarci tutti per proteggere gli altri e noi stessi. Quando questi giorni saranno passati saremo orgogliosi di noi e ci ricorderemo del nostro impegno.